Serra Giardini Reali
Anno: 2015
Committente: Venice Garden Foundation Onlus
Incarico: Progetto strutture, direzione lavori strutture
Lavoro: Restauro della palazzina del Selva e nuova serra ai Giardini Reali, restauro del ponte levatoio
La nuova serra
L’intervento si inquadra all’interno del recupero complessivo dell’area dei Giardini Reali La nuova serra di progetto si sviluppa su circa 350 mq in un unico livello, appoggiato a terra, con quota di calpestio pari a circa 2.m s.l.m.m. di Punta della Salute.
La pianta è ad L con due bracci a pianta rettangolare, ortogonali fra loro e di dimensioni analoghe (circa 16 m x 8,20), aventi altezza in gronda di circa 4,30 m ed al colmo di circa 6,00 m, raccordati da un volume a pianta circolare con altezza in gronda di 5,80 m. I tamponamenti esterni all’edificio sono in vetro, per le facciate, ed opachi per le coperture. L’involucro esterno dei corpi rettangolari è sostenuto ciascuno da una serie di 6 telai a portale in acciaio, realizzati con profili metallici sagomati da lamiere tagliate al laser e irrigidite ai bordi, secondo un disegno che richiama lo stile delle serre ottocentesche.
Il volume cilindrico è sostenuto da 8 pilastri perimetrali e13 travi radiali di copertura che suddividono la pianta circolare in 13 settori. La copertura è prevista in lamiera metallica leggera appoggiata su un tavolato di legno in doppio strato incrociato, sostenuto da un’orditura metallica appoggiata sulle travi principali dei telai. La fondazione dell’edificio è realizzata da una platea in c.a. a compensazione di carico, direttamente appoggiata al terreno, la soletta d’appoggio ha uno spessore di 35 cm ed è dotata di nervature estradossali.
La palazzina del Selva
La palazzina storica del Selva presenta alcune fessurazioni e fuori orizzontalità tra elementi costruttivi caratteristici che rivelano una situazione di dissesto statico antica, ma che ha subìto una fase evolutiva in epoca relativamente recente.
Si è pertanto eseguito il rilievo del quadro fessurativo ed alcune livellazioni utili ad individuare la causa dei dissesti. La causa del dissesto recente è sicuramente legata alla vicinanza con il rio de la Zecca e potrebbe dipendere dai lavori di manutenzione del canale eseguiti nell’ultimo ventennio. Il progetto prevede l’inserimento di alcune catene metalliche atte a sopperire ad una carenza strutturale, intrinseca dell’edificio, e riconducibile alla mancanza di legamento nella parte alta.
Il ponte levatoio
Dalle indagini è emerso che lo stato di degrado delle mensole, dovuto all’esposizione diretta alle maree, e quindi all’aggressività dell’ambiente in cui sono situate, era molto avanzato. Le mensole erano sorrette da un sistema di tiranti asolati che erano ancorati a delle barre in ferro di sezione 40×40 mm poste trasversalmente per contrastare il tiro degli stessi. I tiranti misuravano un diametro fino a 32 mm ma erano molto ammalorati e dove la corrosione era più estesa, il diametro era ridotto ad un centimetro. Anche l’impalcato del ponte presentava segnali di vistosa corrosione degli elementi metallici e degrado delle tavole di camminamento pedonale nonché la perdita di alcuni contrappesi.
L’intervento di progetto è consistito nella sostituzione delle mensole in ferro battuto ammalorate, che non garantivano la sicurezza della struttura, con delle mensole nuove in acciaio inossidabile con la medesima forma delle originali. Le mensole esterne sono state invece restaurate e mantenute solamente con funzione ornamentale vista la limitazione del passaggio pedonale alla sola zona centrale. L’impalcato, anch’esso in condizioni irrecuperabili, è stato sostituito interamente con profili in acciaio inossidabile, mantenendo la stessa geometria, e con nuove tavole in legno disposte analogamente alle originali.