Ex Manifattura Tabacchi
Anno: 2017
Committente: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Incarico: Studio di fattibilità
Lavoro: Restauro ed adeguamento funzionale del complesso “Ex Manifattura Tabacchi e palazzo Gritti”
Il complesso di edifici denominato “Ex Manifattura Tabacchi e palazzo Gritti” è situato a Venezia, in prossimità di Piazzale Roma, fra il carcere di santa Maria Maggiore ed il complesso di edifici denominato Cittadella della Giustizia, al quale è collegato da un ponte sospeso che attraversa il rio delle Burchielle. L’intervento rientra in un piano di razionalizzazione dell’Agenzia del Demanio, che prevede il trasferimento nel complesso edilizio di Uffici Giudiziari funzionalmente legati alla limitrofa Cittadella con risparmio di locazioni passive e restituzione di beni demaniali.
L’intervento, progettato dall’R.T.P. vincitrice del bando di gara e costituita dall’ing. Andrea Marascalchi e dall’arch. Stefano Carlini, si è posto l’obiettivo primario di conciliare le esigenze di conservazione del pregevole manufatto di archeologia industriale, con quelle del recupero funzionale che lo vedrà ospitare funzioni pubbliche collegate alla nuova cittadella della giustizia.
Gli ampi spazi produttivi, che lasciano oggi vedere tutta la leggera struttura dell’edificio realizzata con impiego razionale di muratura, legno e metallo del corpo principale e, in misura diversa ma non meno interessante, dei corpi accessori, dovranno quindi essere frazionati in molti ambienti, ricoperti da finiture, adeguati alle normative vigenti di igiene e di sicurezza sui luoghi di lavoro e dotati di impianti che garantiscano condizioni ambientali confortevoli per il personale e per il pubblico.
Il progetto preliminare si è posto quindi l’obiettivo primario di conciliare la conservazione con il recupero funzionale del complesso edilizio. E si è spinto fino a tracciare la strada per raggiungerlo.
L’assetto distributivo complessivo, come pure l’assegnazione degli spazi ai singoli uffici, ha cercato di assecondare la forma del complesso, sfruttando i percorsi già esistenti e integrandoli.
Trattandosi di ospitare uffici legati alla gestione della Giustizia è necessario limitare le possibilità di accesso, per motivi di sicurezza, senza rinunciare però ad avere ampia scelta di vie di fuga.
L’ingresso è unico, da fondamenta de le Burchiele, e utilizza il portego passante di Palazzo Gritti, dove c’è ampio spazio per il controllo dei flussi. Da qui si accede all’atrio centrale, una struttura leggera e vetrata ricavata nel cortile esistente liberato dalle superfetazioni e dove potrà trovare posto anche un bar.
Collegati all’atrio ci sono i due vani scale con ascensore, quello storico e quello di nuova progettazione, che costituiscono i due fulcri della distribuzione: tramite essi si sale ai piani, ciascuno organizzato secondo uno schema simile: stanze condivise passanti nel corpo verso rio de le Burchiele, corridoio centrale e stanze ai lati nel corpo principale che affaccia su rio terà dei Pensieri. I blocchi servizi si trovano sulle testate.
L’assegnazione degli spazi tiene conto delle necessità degli uffici come pure degli utenti che ogni giorno raggiungeranno il complesso.
L’accessibilità interna è garantita per tutti gli spazi di lavoro e relazione, come pure per i servizi igienici: altrettanto non si può dire per l’accessibilità dalla viabilità pubblica, viziata dalla mancanza di un collegamento senza barriere architettoniche fra l’insula e Piazzale Roma, che in futuro potrà essere realizzato tramite il ponte aereo esistente, nell’ambito del completamento della “Cittadella della Giustizia” avviato dal Comune di Venezia.